In assenza di cause evidenti (sbalzi termici, traumi, penetrazioni di corpi estranei), il dolore all’orecchio è il sintomo di un’otite.
Dopo il raffreddore, l’otite media è la malattia più frequente nella prima infanzia. Entro i primi tre anni di vita, 9 bambini su 10 ne avranno avuto almeno un episodio.
L’otite acuta si manifesta di solito durante l’inverno, in concomitanza o a seguito di una infezione delle vie aeree superiori.
L’infezione della mucosa rinofaringea provoca un edema e una ostruzione della tuba di Eustacchio (che collega l’orecchio medio con la cavità orofaringea)favorendo la risalita di batteri e virus. Questo provoca una pressione sulla membrana del timpano provocando quindi il dolore.
Le mani sono il principale veicolo di trasmissione di infezione, quindi il provvedimento più importante per ridurre il rischio di OMA (otite media acuta) è lavarsi le mani.
Il lavaggio va fatto con acqua e sapone frequentemente, in particolare prima di mangiare, dopo l’uso del bagno e quando le mani sono visibilmente sporche.
Come terapia , si aspetta 48-72 ore,trattando il paziente con antidolorifici , quali il paracetamolo, ogni 6-8 ore.
Se il dolore persiste oltre 2 ore dall’ inizio della terapia analgesica, il paracetamolo va sostituito con un altro antinfiammatorio, quale l’ibuprofene sempre ogni 6-8 ore.
Se dopo 2-3 giorni i sintomi non si sono risolti o sono peggiorati si passa ad una terapia antibiotica, opportunamente prescritta dal medico curante.
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